I Love Shopping., <i>Jiselle Lestrange/ Elizabeth E. Brown.</i>

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poison'
view post Posted on 14/10/2010, 22:03




Elizabeth E. Brown.
Beth. • 24.10.1988 • tassorosso • Click.


Giornata libera. Cosa voleva dire per Elizabeth? Shopping, shopping e solo shopping. Il caso volesse che quella mattina i genitori le avessero mandato via gufo un sacchetto colmo di galeoni, da spendere come più le pareva. Ergo, non c'era niente di meglio che svaligiare i negozi del borghetto magico di Hogsmeade. Anche se era la prima volta che ci andava, si era informata da alcuni compagni più grandi: Louis Vuitton, Prada, Gucci, Dior, Yves Saint Laurent erano lì, a portata di mano in un grande edificio bianco con le persiane rosse e con alcune bandiere che pendevano dalle finestre. Meno male che non doveva andare nel Mondo Babbano per comprare le cose che più le piacevano! Tutta contenta, andò a prepararsi. Per un pomeriggio del genere, doveva vestirsi comoda, anzi comodissima. Optò per un paio di scarpe da ginnastica di tela rosa, jeans a sigaretta scuri e attillatissimi, maglia dalle maniche corte e golfino bianco. I capelli? Sciolti, sulle spalle, con il ciuffo ravviato di lato con una molletta. Trucco? Un pò di matita verde e mascara, e basta. Odiava truccarsi troppo in quelle occasioni: temeva che i capi che si provava si macchiassero con il fondotinta, cosa alquanto imbarazzante. Poi lei non ne aveva bisogno: con quella pelle così chiara, sarebbe stata ridicola. Dato che c'era ventilato, si mise sulle spalle il mantello della scuola, recante lo stemma della sua casa, i Tassorosso, e ripose in una delle tasche il sacchetto di monete, e in un'altra la bacchetta. Non si sa mai! Un'ultima occhiata allo specchio e uscì. Com'era previsto, nessuno era rimasto al castello, se non qualche gruppo di studenti intento a studiare. Non alzarono nemmeno il capo quando sentirono il suo scalpiccio nel colonnato che conduceva al sentiero per Hogsmeade. Giunse al villaggio dopo cinque minuti di cammino. Era pieno, pienissimo. Studenti di tutte le età entravano e uscivano dai negozi, si infilavano nei pub, si facevano scherzi nella strada. Insomma, il caos! Eppure, a Elizabeth piaceva quell'atmosfera. Non faticò a trovare il negozio indicato dalle sue compagne di casa più grandi: una bandiera che recava a caratteri cubitali "Prada" era appesa da una finestra, in un'altra c'era quella di Chanel. Piena di emozione, fece un lungo sospiro ed entrò, con gli occhi azzurri che brillavano di gioia. Ok, era finita in Paradiso.
Vivere è una cosa troppo importante per poterne parlare seriamente.

codice scheda © mædmalaïne maelström
 
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;grandpà
view post Posted on 15/10/2010, 12:29




Jiselle Emma Lestrange.
Ji • 13.08.1988 • Slytherin • Link Scheda

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Di giornate completamente libere ad Hogwarts se ne vedevano davvero pochissime. Tra impegni scolastici derivanti dal dover frequentare le lezioni, e gli impegni post scolastici derivanti dai compiti post lezioni, di tempo per dedicare agli hobby piu' svariati, per gli studenti ce n'era davvero pochissimo. A maggior ragione, ogni qualvolta se ne presentava l' occasione, tutti nell' enorme castello rispolveravano le loro vecchie abitudine quando l' attivita' scolastica si placava. Jiselle ovviamente non faceva eccezione; non era una ragazza che amava coltivare hobby, ma se qualcosa per lei a quel termine poteva avvicinarsi, ecco quello era decisamente lo shopping, non che' ne avesse bisogno, il suo guardaroba era ben fornito, ma trovava quell' attivita' davvero rilassante, nonche' decisamente divertente: e piu' spende e piu' il suo buon umore aumenta. Così armata del suo borsello ricco di monete, quella mattina usci' presto dal castello, con un unica destinazione: Hogsmead! Non ci volle molto ad arrivare ne tantomeno a scegliere il negozio che avrebbe assaltato per primo. Era decisamente grande e le insegne al di fuori dello stesso rivelavano la sua considerevole fornitura di abiti. Sfilando con disivonltura vi fu presto davanti. La porta si aprì da sola, magicamente, ed ella entra togliendosi gli occhiali da sole, e ammirando, ferma sull' uscio la fornitura: vestiti di Prada, Gucci e altre marche costoso, apparirono in tutta la loro eleganza agli occhi di Ji, quando si abituarono al cambiamento dell' intensita' della luce, e insieme agli abiti, anche la clientela. Evidentemente non era stata l' unica ad avere quell' idea.
Posso aiutarla?
Chiese con educata discrezione la commessa.
Grazie, ma credo di sapermela cavare da sola.
Ribatte immediatamente con il suo tono acuto e mieloso.

...I love the way you lie

codice scheda © mædmalaïne maelström
 
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poison'
view post Posted on 15/10/2010, 13:10




Elizabeth Eliott Brown.
Beth. • 24.10.1988 • tassorosso • Click.


Elizabeth non riusciva a convincersi che tutto ciò che vedeva fosse la realtà, incapace di credere che anche nel mondo magico, che tanto snobbava i Babbani, fosse arrivata la loro inconfondibile moda. Bisognava riconoscerlo: in fatto di stile, erano i migliori. Nè Madama McClan, nè Tarlami avevano capi così belli, così di classe. Se non fosse stato per la divisa, Elizabeth si sarebbe fatta tutto quanto il guardaroba nel centro della Londra comune, il suo paradiso. Ma vedere che Hogsmeade, il villaggio magico più piccolo della Gran Bretagna, aveva un palazzo totalmente adibito alla moda, era un miraggio, un miracolo, un sogno. Sorrise tra sè e sè mentre varcava la soglia e veniva investita dal profumo di nuovo dei vestiti appesi, dal tanfo acre della pelle trattata delle borse e degli stivali autunnali. Doveva andare molto il grigio, il bianco latte, il marrone scuro. L'intramontabile nero era solamente degli abiti per le occasioni eleganti. Meglio così: non avrebbe apprezzato che tutti si vestissero di nero. Era un colore così monotono, così triste. In fatto di colori, preferiva di gran lunga l'estate per la sua vivacità, le tinte calde, la leggerezza delle stoffe. Peccato che non fosse esattamente come prevedeva la natura. Elizabeth si strinse nelle spalle, arricciando le labbra. Non le importava. Perchè fare inutili speculazioni sulla moda di quell'inverno quando aveva un portafoglio gonfio di galeoni da spendere. Diede una rapida occhiata alle indicazioni: Chanel e Gucci erano al piano terra, Prada e Chanel a quello superiore. Per prima cosa, si diede da fare per perlustrare quella sezione, dominata dal monogramma con due c intrecciate tra loro. "Buon pomeriggio, signorina. Posso esserle d'aiuto?" Una voce femminile suadente e piuttosto dolce le risuonò alle spalle. La Brown si girò di scatto. La commessa, una donna sulla trentina, dagli occhi azzurro cielo e i capelli biondi raccolti in una coda stretta le sorrideva, mielosa. "Oh, non si preoccupi. Me la posso cavare da sola. Ma se avrò bisogno, non esiterò a chiedere." La donna annuì e con un piccolo inchino la salutò, per poi defilarsi verso altri clienti appena arrivati, che salutò allo stesso modo. Che mestiere noioso! Sembrava un pappagallo: ripeteva tutto il santo giorno quella frasetta, con un tono innocente e un falso sorriso sulle labbra. Ma non si stancava? Non aveva voglia di cambiare formula ogni tanto? Evidentemente nel suo contratto di lavoro era previsto quello sciocco rituale. Alzò gli occhi al cielo, scuotendo il capo, mentre si avviava verso il reparto maglioni e cardigan. Ce n'erano di tutti i tipi: Elizabeth aveva solo l'imbarazzo della scelta.
Vivere è una cosa troppo importante per poterne parlare seriamente.

codice scheda © mædmalaïne maelström
 
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2 replies since 14/10/2010, 22:03   99 views
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